17 Nov Affioramenti
AFFIORAMENTI. Tracce di poesia contemporanea
Rubrica di Valentina Colonna*
FRANCESCO CAGNETTA
Francesco Cagnetta, classe 1982, vive a Molfetta (Ba) ed è un avvocato. Alcuni dei suoi testi sono stati pubblicati e recensiti in rete su blog letterari come Neobar, Zona di disagio, Poetarum Silva, sulla Rivista il ClanDestino e sulla Rivista Letteraria Anterem. Altri testi sono apparsi nelle seguenti antologie: “Trittico d’esordio” a cura di Anna Maria Curci, Cofine Edizione (2017); “Come una mezzaluna nel sole di maggio – ricognizione della poesia pugliese 1975- 1994”, Fallone Editore (2017); “Dalla fine del mondo – Poesie per Francesco”, Luce e Vita Edizioni (2018); Enciclopedia della Poesia Contemporanea (2020), Fondazione Mario Luzi. Nel 2020 esordisce con “Pianeti di Carne”, Edizioni Transeuropa – Nuova Poetica. Tra i finalisti del “Premio Internazionale Alda Merini 2017”, “Talento da Poeta 2017”, Secop Edizioni; menzione d’onore al “Premio Internazionale Don Luigi Di Liegro 2020”; menzione d’onore al Premio Anterem Lorenzo Montano nel 2018 e nel 2019. Altri testi sono presenti nell’Antologia della Poesia Italiana Spagnola 2020 (Volume 2) – Ciesart Edizione Internazionale Barcellona. Attestato di merito per una prosa inedita al Premio Montano 2020.
Non v’è luogo più lontano
che le terre che abitiamo
per questo, io resto qua
dove la sorte si nasconde
gioca a carte con la notte
per viaggiare oltre le frontiere
per sapere che sono nato ovunque
che nessuna terra mi appartiene
che qui c’è tutto,
tutto quel che manca
una vanga che m’aspetta
per piantarmi albero.
*
Una foglia caduta
diventa di tutti
il vento lo sa
e la porta con sé
poi la pianta,
cambia direzione,
torna indietro, si volta
la mette seduta in un vaso
con tutto quello che aveva rubato.
Sopravvivere al vento
è cambiare casa tutti i giorni
mormorare voci lontane
oltre il recinto disossato
delle parole
ritrovare gli aghi secchi
nel chiarore del setaccio.
e noi che siamo del Sud
ergiamo fari per avvistarlo
campi di grano per trattenerlo
ci facciamo foglie
per non farci piantare.
*
Quando i paesi cadranno
e le pietre torneranno polvere
e la polvere riempirà di silenzio
l’impero spodestato dei miei passi,
quando questi occhi si svuoteranno
e resteranno solo tane da riempire
e il nostro seme tornerà consumato
nella matriosca che ci partorì
tu prendimi la mano
perché tra mille anni
i nostri fiori vinceranno.
*
Luna
La prima radice
cerca sempre l’acqua
non conosce la strada
il giorno che sarà albero
sa che il tempo è flebile
e scava.
Ed anche la morte scava
lentamente si fa tana
cerca un appiglio
una culla dove
crescere sana,
sa che il tempo
è suo alleato,
che prima o poi
il corpo obbedirà.
*
Settembre ha il fiato dell’addio
la valigia sul tetto aspetta
le cicale svuotano l’ultima lena
restano i gusci sui tronchi la sera.
La terra s’è spremuta, ha le scarpe strette
vuol essere lasciata in pace e tace.
Io mi chiedo che ci faccio ancora qui
ma lei langue, vuole il mio sangue
si aggrappa alle gambe
come il sole passato
cade a picco su di me.
Da Pianeti di carne, Transeuropa, 2020
*Valentina Colonna è poetessa e pianista compositrice. Nasce a Torino nel 1990 in una famiglia di musicisti e ha pubblicato i libri di poesia Dimenticato suono (Manni, 2010), La cadenza sospesa (Aragno, 2015) e Stanze di città e altri viaggi (Aragno, 2019). Si occupa di Fonetica, privilegiando la sua applicazione al campo della prosodia della poesia moderna e contemporanea italiana. Ha ideato e cura la piattaforma VIP – Voices of Italian Poets, archivio sonoro di registrazioni della poesia italiana, presente sul sito del Laboratorio di Fonetica Sperimentale “Arturo Genre” dell’Università degli Studi di Torino.